expressioni

COLORI

TRE POESIE

di Anna Murabito

CADE UN COLORE

Il cielo piove viola
senza un gemito.
Cade un colore
come un sospiro sfinito
un distacco irrevocabile.
La jacaranda abbandona
la sua festa fiorita
e la terra sfoggia
una ricchezza inusitata,
senza avvenire
come i veli preziosi
di una sposa
pronta per l’amore.
Cade un colore.
Singulti immaginati.
Ultime eliche di luce.
Carezze incompiute.
E un tremito straziato
nel velluto del crepuscolo.
Tutti i colori cadono di notte.
E poi si rialzano al mattino.
Ma il viola, quando cade,
si perde.
Affonda
nelle ombre dei ricordi.
Si condensa nel nero
del lutto.
Il viola cade per morire.

FRUTTI ROSSI

Ho sognato un bosco
di tardo autunno
denso di frutti rossi
e di vigneti esausti
ignoranti del sole.
Nell’aria un profumo morbido
ubriacava di richiami.
Mi riempivo la bocca
di mirtilli e di more
e il succo bagnava le labbra
che asciugavo incurante
col dorso della mano.
Rapita contemplavo
gli ultimi grappoli
densi d’oro vecchio
a nutrire un miraggio d’opulenza.
All’improvviso un vento duro
e viola di temporale
mi ha reciso il sonno
ha bruciato i miei frutti
e la magica selva
ha perso il suo profumo.
Ora ti guardo e ti sento parlare:
le tue parole sembrano venire
da zone d’ombra
diverse dal mio bosco
hanno sapore
di cotone e di cenere.
Già non ti vedo più
nella regione torbida
del sogno
dal quale mi chiamavi
con il sorriso vuoto
ed impudente
di un giovane Bacco
dalle guance piene.

I COLORI

Ho sognato
che il nonno mi sollevava
con un braccio solo
ed io vedevo il mondo
da quella cima.
Era d’inverno.
Dietro di lui
i garzoni portavano ceste
col profumo dei frutti appena colti:
gli ultimi gelsi blu
i primi mandarini
di un arancione che lottava con l’acerbo
i fichidindia come una tavolozza.
Ciuffi di verde e viola,
sconosciuti,
e le zucchine
del colore dell’acqua
lunghe come serpenti
da accarezzare.
L’arcobaleno
si replicava sotto di me
le nuvole
camminavano indolenti
sopra la nostra testa.
Il nonno mi cullava.
Veleggiavo in braccio a lui
padrone o pastore
non so
per me non faceva differenza
con dietro dopo di noi
una scia di ragazzini.
Mi sentivo
a metà Gesù Bambino
a metà io stessa dono da portare,
per me non faceva differenza.
Immersa in una voluttà di sogno
sapevo che il Paradiso, tanto nominato,
c’era davvero.
E c’erano i colori,
i tremendi colori.

Anna Murabito

alimarbit@yahoo.com

Le poesie di questo articolo fanno parte della raccolta “Parole Naufraghe”, recensita da Peter Patti nel dicembre 2019

https://zerovirgolaniente.blogspot.com/2019/12/le-parole-naufraghe-di-anna-murabito.html

 

 

COLORIultima modifica: 2021-01-16T13:18:54+01:00da
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