SUDAFRICA 4

di Nicola De Veredicis

CAPE TOWN E LA PENISOLA DEL CAPO

CAPE TOWN
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Cape Town viene qui chiamata The Mother City, la “Città Madre”. È la città più antica del Sud Africa, e senza dubbio la più bella. Al punto di essere considerata (la cosa è opinabile) una delle cinque città più belle del mondo. E addirittura per qualche sito di viaggi, con notevole esagerazione, la prima:

Top 10 most beautiful cities in the world

Però, almeno per me, c’è quasi sempre un po’ troppo vento. Se guardate il video, fateci caso.

I Capetonians (abitanti di Cape Town) si sentono superiori al resto dei sudafricani, e hanno sempre un po’ di puzza sotto il naso nei rapporti con quelli delle altre città sudafricane, specialmente se del Transvaal (Pretoria e Johannesburg). Un po’ come succede in Italia, la bellezza e l’indolenza di Roma, contro la ricchezza e l’efficienza di Milano.

Cape Town fu fondata nel 1652, quando la Compagnia delle Indie (olandese) decise di fondare una stazione di ristoro per le sue navi destinate all’Oriente. È l’unica città sudafricana che conservi ancora alcuni edifici del ‘600 o ‘700.

C’è ancora un antico forte (fine del ‘600), molto ben conservato, dal quale il cannone spara il segnale di mezzogiorno.

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Il Forte

E al centro della città si possono trovare edifici di un certo rilievo. La City Hall è in stile Vittoriano. Notevole anche il Parlamento. (Pretoria è sede del Parlamento in inverno, mentre d’inverno il Parlamento si sposta a Cape Town).

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City Hall

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Old building in Main Street

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Parliament

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Cattedrale di St George’s

Al centro della città ci sono i Company Gardens. Furono istituiti dalla Compagnia delle Indie per coltivare vegetali, frutta ed erbe medicinali da fornire alle navi (strettamente quelle olandesi!) di passaggio.

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Company Gardens

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Company Gardens

La Table Mountain (Montagna della Tavola), così detta per la sua forma caratteristica, è il simbolo di Cape Town. Domina tutta la città.

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A volte la montagna si ricopre di grosse nubi, le quali, per un fenomeno di inversione termica, scendono lentamente lungo i fianchi della montagna (fenomeno della “tablecloth”, la tovaglia).

È possibile arrivare a piedi sulla sommità della Table Mountain, oppure, più comodamente, a mezzo di una funivia. Dalla sommità si gode un panorama stupendo. Nella foto, in lontananza si può vedere Robben Island, l’isoletta sulla quale per anni Nelson Mandela venne tenuto prigioniero.

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Una minoranza etnica caratteristica di Cape Town sono i Cape Malay, discendenti degli antichi schiavi che vennero importati dalle Indie meridionali (Singapore, Giava, ecc.).

Sono per lo più gente allegra e amichevole, in maggioranza di religione musulmana, ma molto tolleranti e rilassati nella loro religiosità. La loro filosofia è quella del “vivi e lascia vivere”. Vivono in una zona al centro di Cape Town chiamata Bo-Kaap, dalle stradine fiancheggiate da casette minute e coloratissime.

Il 2 Gennaio organizzano un festoso carnevale detto Kaapse Klopse, che percorre le strade di Cape Town.

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Kaapse Klopse

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Kaapse Klopse

La parte più alla moda di Cape Town è il Victoria and Albert Waterfront, con negozi, ristoranti, sale da concerto, musei, un acquario e un posto d’imbarco per mini crociere.

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Un altro notevole edificio di Cape Town è il residence Rockefeller, progettato da mio figlio Mark, architetto in Cape Town (eh eh, un po’ di orgoglio familiare non guasta….).

 LA PENISOLA DEL CAPO E L’INTERNO DEL CAPO

La bellezza di Cape Town, come accade per Napoli, non si limita alla città stessa, ma a tutto il suo circondario. La penisola del Capo, a sud di CapeTown, è costellata di paesini incantevoli, spiagge immacolate, foreste e vigneti. L’ acqua del mare è piuttosto fredda (ahimè), e sulle coste vivono colonie di foche e pinguini. Non è raro vedere balene a due passi dalla riva.

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Per i più coraggiosi è possibile immergersi in speciali gabbie per un incontro ravvicinato con il Grande Squalo Bianco. L’anno scorso uno squalo riuscì ad allargare le sbarre e infilare la testa nella gabbia. Sorvoliamo sul risultato.

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A poca distanza da Cape Town si trova la Chapmans Peak Drive, una delle litoranee più ardite e affascinanti al mondo. Non è consigliabile percorrerla in automobile dopo aver bevuto.

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Chapmans Peak

Sul pendio est della Table Mountain si trovano i giardini di Kirstenbosch, immersi in una grande riserva naturale.

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Kirstenbosch

A poca distanza da Cape Town c’è la punta meridionale dell’Africa, il Capo Agulhas, dove si incontrano i due oceani Atlantico e Indiano. Essendo l’oceano Indiano più caldo dell’Atlantico, spesso è possibile vedere la linea di demarcazione dei due oceani. Nella foto l’oceano Atlantico è quello più scuro (più freddo).

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I due oceani

Un posto speciale nel mio cuore merita la cittadina di Stellenbosch. Anch’essa piuttosto antica secondo i criteri sudafricani (1679), è una vera oasi di pace. Sede di una famosa università (al terzo posto in Africa), è circondata da colline coperte di vigneti. È un posto incantato, dove il tempo sembra essersi cristallizzato.

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Le wine farms (fattorie produttrici di vino) offrono assaggi di vini pregiati, spesso gratuitamente. È possibile sedere nei loro giardini per uno spuntino e un assaggio di vini.

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Se dovessi scegliere un posto al mondo in cui passare il resto della vita, credo che sceglierei Stellenbosch.

 

SUDAFRICA 4ultima modifica: 2021-03-28T16:52:30+02:00da helvalida
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2 pensieri su “SUDAFRICA 4

  1. Ma qui, caro Nicola, siamo davvero in un angolo di Paradiso. Le cose che descrivi con tanta semplicità ed efficacia non le avrei mai immaginate. Ti ringrazio per questi squarci di mondo che ancora esistono. Nel momento storico attuale, convulso e avido, la bella serenità dei luoghi descritti è ancora più desiderabile. La natura sembra aver conservato le sue primitive bellezze e fortunato te che ne hai potuto godere per anni. E’ vero, la parte più meridionale deve essere davvero stupenda e forse con meno problemi sociali. Oggi, secondo me, ci sono ancora due luoghi desiderabili: il Canada e l’Australia. Ora aggiungerò il Sud-sud Africa. Grazie e complimenti

  2. Grazie, caro Giuseppe. Devo ammettere di aver passato dei begli anni in questo Paese. Ma devo ammettere anche che mi sono mancati i concerti di Claudio Abbado, la Galleria Borghese, la pizza da Sorbillo. Che vuoi che ti dica, non si puo’ avere tutto.

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