expressioni

UNA POESIA

di Anna Murabito

TRA VEGLIA E SONNO

“Le mie mani
non arrivavano a toccarti,
si smarriva il sorriso
lungo la traiettoria
del tuo sguardo.
Una sabbia di morte
mi invadeva il respiro.
La voce non usciva
e ti perdevo”.
Così ti raccontavo,
con le stesse parole
frastagliate e lontane
che percorrono i sogni.
E un disagio ancora
mi scorreva addosso,
acuto,
come una pioggia d’aghi.
Mi ascoltavi supino
con gli occhi chiusi
ed il respiro calmo:
“Non badare ai sogni”
sembravi dire.
Ora dormi
ed io, tra veglia e sonno,
nell’ansa delle tue braccia
abbandonate sul mio corpo
cerco come ogni sera
una risposta mite
ma le braccia nel buio
divengono spire.
Sono nere le rose
in fondo al pozzo.
Rose decapitate
mi sfuggono di mano.
Tu dormi
mentre esplodono le ore
scandite dall’antico pendolo.
Di nuovo ragnatele mi costringono
in pozzanghere viola.
Scorre l’acqua del fiume
e porta l’ambra
la giada ed il rubino;
mi seduce con parole antiche
e melodie
che si avvinghiano
alle radici arcane della vita,
mi trova
dove i pensieri si nascondono.
E precipito infine
in una pania di fiele
e d’amore.
Cosa dicono i sogni?
So che nascondono lame
so che abbattono torri.
Ed io ho paura di sognare
paura
di non poterti amare
di vivere ancora
l’aspro sgomento
di non riconoscerti
di sentire le tue braccia
divenire spire.

Anna Murabito     

alimarbit@yaooh.com

UNA POESIAultima modifica: 2021-02-17T17:58:33+01:00da
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