expressioni

I POMERIGGI DI MARZO

Una poesia di Anna Murabito

Sono lenti i pomeriggi di marzo
quando l’ovest è un amante
ancora fanciullo
che accarezza per ore
sfiorando appena la pelle.
Ricopre il corpo
un torpore
levigato
come un manto di raso,
invincibile
come un incantesimo.
I pomeriggi di marzo
non ardiscono
alzare la voce
e rimangono sospesi.
Lontano, un chiarore
di smalto trasparente
ristagna a lungo
poi si confonde d’azzurrino pallido
come gocce d’anice
in un bicchiere d’acqua
e muore infine
in un sospiro grigio,
impercettibile,
mentre i fari delle auto
già si accendono.
Pegaso,
andando verso casa
trascina la sera
col movimento lento
delle sue grandi ali.
Vorrei comprare globi
di luce tenue
per la notte
e allinearli sulla mensola
davanti al letto
come palloncini con l’anima
bianca
di prima comunione.
Giocherò con le biglie di vetro
comincerò a contare uno due tre
affonderò nell’innocenza
dirò: va tutto bene.
Mi invade un abbandono,
estatico di fango e stelle,
e la mente accetta
la resa,
appagata di bugie.
Morbido voltafaccia
all’ambizione
di una notte d’amore.

Anna Murabito      annamurabito2@gmail.com 

I POMERIGGI DI MARZOultima modifica: 2021-09-23T12:38:51+02:00da
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