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(Musica di H. Villa-Lobos: Bachianas Brsileiras N..5)
Tre poesie
di
Anna Murabito
Una scatola di latta
Vorrei amare
con un amore lieve.
Come si ama
una scatola antica
di latta decorata,
una lamina d’argento,
l’orlo d’oro
del piatto delle feste.
Un amore così,
delicato, un po’ vintage,
un biancospino
che si vede appena
tra la neve.
Un innocente sorbetto
alla vaniglia.
Invece amo
come un’erbaccia
che infesta il campo
lo divora
ne condivide il freddo e il sole
e, tagliata, rinasce.
Come una frana
che rovina a valle
e non ha pace
finché non trova il mare.
Ti prendo e ti nascondo
Ti prendo e ti nascondo
in una stanza di luce
per vederti sempre.
Solo io ho la chiave.
Ti osservo, sospeso
sul bordo della vita,
mentre ti commuovi con Schubert
rimproveri Čajkovskij:
i tuoi giovani amici
sconfitti dalla sorte.
E ti porto ogni giorno foglie nuove
pulsanti di primavera asprigna
ti porto foglie stanche
gementi d’inconsolabile tristezza.
Come l’uccello giardiniere
trascino in casa
pagliuzze colorate
biglie
profumo di pastelli.
E inconsistenze d’oro
dove la pioggia splende.
A volte sto in silenzio
ti do metà della mia pesca
e complice ti guardo
mentre con gli occhi chiusi
l’assapori.
Se fossi il gatto di Chagall
ti offrirei un topo che vola.
All’alba
Insiste
il richiamo della tortora
nel silenzio dell’alba
un usignolo canta, più vicino.
Non voglio svegliare i pensieri.
Vorrei fare tutt’uno col guanciale
compagno del mio sonno.
Vorrei essere il mio orecchino
lucente e felice
sulla console;
il tempo ignaro assegnato
a una nuvola;
il suono di una nota
appagata
della sua monotonia.
L’acqua verde del fiume
conosce la strada.
Una barca è lambita dai salici.
Sono in un campo di fiori strani
dove il turchese vince.
Voglio stare ferma
come un frammento musicale
non divenuto sinfonia.
In lontananza
latrano cani abbandonati.
Voglio essere quieta
come il vento che cessa
e la penombra.
Anna Murabito annamurabito2@gmail.com
Alida, dopo tutto quel grigiore mortifero dei giorni passati, finalmente la vita! Qui vedo tortore e usignoli. Vedo biglie, pagliuzze colorate, oro. E poi colori, verde, turchese. E spero che il tuo umore ora sia cambiato, si pubblicano le emozioni che si sentono al momento. Finalmente.
Come ogni stagione dell’anno ha il suo fascino, così i diversi sentimenti dell’anima hanno i loro colori. Ed è bello vederli tutti. Grazie molte, Nicola.
Credo che la geniale bravura di Alida stia nel fatto che riesce ad emozionare il lettore con qualsiasi stato d’animo si pone alla scrittura.
Alida riesce ad esprimere concetti e sentimenti elevati , sia con delicata leggerezza che con un tumuto di sensazioni malinconiche, il tutto, magistralmente, intrecciato con un vortice di colori, di bellezze naturali e di parallelismi infinitamente appropriati.
Riuscendo a sentire profondamente ogni sfumatura del suo messaggio, apprezzo e colgo ,immediatamente, l’essenza della sua anima in tutte le opere.
La risposta di un’amica sensibilissima fa pensare che la sintonia sia la cosa più naturale del mondo e non è così. Al di là delle lodi, cui non so rispondere, grazie infinite; Anna, per questo livello di partecipazione.
Un’amica storica, Maria Caponnetto, mi ha scritto qualcosa su “Leggerezze 2” e “Josef Sudek”. Maria non può postare il commento sul blog perché fa parte di quella sparuta minoranza che non possiede un computer né un indirizzo di posta elettronica: i libri lei li deve toccare ed annusare, e le lettere le scrive a mano e le invia col francobollo. Pensa che la tecnologia sia spoetizzante.
Non è la prima volta che mi dice belle cose. Oggi le ho chiesto il permesso di trascrivere le sue parole, che vorrei rimanessero sul mio blog come una traccia d’amore e d’eleganza.
“A parte il fatto che oramai sei bravissima con la tecnologia, ancor più sei brava e delicata nell’abbinare musica ed immagini. Le parole che usi sono note, foglie, soffi di brezza, gocce di brina. Se non ti conoscessi ti immaginerei come sei dalle parole.
Non ti arrendi alla tristezza. C’è forza nelle tue poesie e realismo.
Le fotografie di Sudek sono bellissime, specie quelle con i fiori nei bicchieri trasudanti e in bilico. Il tuo commento perfetto e poetico.”
Che dire? Emozioni allo stato puro. Già la musica “ti uccide”. Non sai se sei un colibrì o un albatros morente. Poi sollevi le palpebre e leggi i versi e… nel tuo cuore si scatena il Niagara.
Che commento creativo e appassionato! Grazie, Peter.