LA ROSA

Non dormo quasi niente, un paio d’ore a notte, poco più. A volte come mi siedo mi addormento. Una sonnolenza irresistibile, mortale. Mi hanno fotografato mentre dormivo abbandonato, la bocca aperta, gli occhi chiusi perduti dietro chissà quale incertezza. I miei ritorni alla vita sono dolorosi, la gola asciutta, la bocca amara. Troppe sigarette prima, troppi caffè adesso. Ho cercato … Continua a leggere

UN ARTICOLO

di Gianni Pardo LA MORTE DELLA STELLA POLARE Un gentile corrispondente mi ha mandato un’intervista di Martin Heidegger(1), pubblicata postuma per sua volontà nel 1976, nella quale il filosofo propone un’eccellente difesa contro l’accusa, così frequentemente e spensieratamente scagliata contro di lui, di essere stato un nazista. Purtroppo poi intervistato e intervistatore [dello Spiegel) si lanciano a parlare di filosofia … Continua a leggere

RASSÌA

Si chiama Russia, ma loro dicono Rassìa. Una strana nostalgia mi vince quando parlo di questa immensità pianeggiante e dispersa, divoratrice di eserciti. Feroce. La sua grande letteratura ha fatto parte della mia vita fin dall’adolescenza, e Ivan Karamazov ha camminato a lungo insieme con Ulisse e Prometeo nella mia Magna Grecia. Ho fatto quello che ho potuto, per la … Continua a leggere

MUSICA 5

La musica è maschio. Non nel genere, neanche per i tedeschi. Loro che hanno “il luno”, “la sola”, “la mura”, poi hanno la musica al femminile. Ma la musica non è femmina. Perché non avvolge, non protegge, non accoglie e non riceve. Penetra. È un maschio violento e prevaricatore, così avrebbero detto le femministe. Non porta le mutande e le … Continua a leggere

L’ANIMA DELL’ESTATE

  Quando l’Ovest agonizza ferendo fino a sera l’estate irresistibile e sinistra travolge il respiro. Ha un’anima impura, l’estate. Si stende insolente sulle spiagge sguaiate sui corpi leccati dal sole. Un’implacabile monotonia di luce toglie alle cose gli angoli segreti toglie ai volti lo schermo del pudore, abbacina e uniforma in una crudele salva di colori saturi. Ha un’anima plebea, … Continua a leggere

IL MAIALE – Sec. XVII

di Giuseppe Alù …perché, vedete  Monsignore, io sono una persona timorata ed è per questo che sento il dovere di prospettare a qualcuno che abbia la facoltà di capire, di mettere ordine in quello che la mia debole mente percepisce ma che non riesce  a decifrare, mi spiego, quando la prima volta sono entrato in quella casa ho avuto, come … Continua a leggere

NOTTURNO

di Giuseppe Alù  È buio. Sono le dieci. Lei mi viene sempre dietro, da diversi giorni. Andiamo a cercare Livio. Camminiamo per parecchio tempo. Arriviamo al Prato. C’è Antonio. “Dov’è Livio?” “Non l’ho visto”. “Devo vederlo”. Guarda la donna. “Chi è?” “È con me. Dov’è Livio ?” “Non l’ho visto, prova da Gianni”. Torniamo indietro. Camminiamo. Fa un po’ di freddo. … Continua a leggere

ESTATE

“Chiudete le porte”, ordinava la nonna. Sapeva come difendersi nei giorni di vento africano. Fuori, la fucina di Vulcano a cielo aperto bruciava la pelle e gli occhi, e l’onda d’urto della luce sembrava volere attraversare le finestre sbarrate. Dentro, un’atmosfera di morbido buio, strano, artificiale, segnalava l’emergenza. Durava tre giorni, allora, il caldo insopportabile: un numero magico, perfetto per … Continua a leggere

IL PONTE SULLA FINE DEL MONDO

di Peter Patti Ci sono state, nelle regioni meridionali della Germania, delle piogge violente e continue, nell’ultima settimana, e ovviamente anche qui a Wasserburg (città più volte allagata dal fiume, e per fortuna dal 1978-80 ca. protetta o semiprotetta da una diga). E ritornano i fantasmi del passato. Sta piovigginando, ma usciamo ugualmente, per accertarci della situazione. La corrente tumultuosa … Continua a leggere

MUSICA 4

Mahler Mahler conosce il bosco e la radura. L’acqua scorre lontana conducendo foglie tremanti di luce ed echi di canzoni. Folate si avvitano leggiadre e fuggono lasciando nell’aria un sospiro incompiuto. Cristalli di sole d’improvviso trafiggono la nebbia. Mahler conosce l’amore. Lo spinge sulla luna lo percorre sulle onde dense della voce del contralto in un’estasi sfinita che ignora il … Continua a leggere