PALUDI

una poesia di Anna Murabito

Il silenzio
copre i cespugli e gli acquitrini.
Ogni sera
l’universo sembra finire
senza dolore
come un ricordo ingombrante
abbandonato per strada;
al mattino
rinasce senza gioia
nei vapori che salgono
e aspettano il sole
per abitudine.
Giorni tutti feriali
senza la tristezza
della festa finita
giorni
senza conquista e senza mito.
Al tramonto
qualche riflesso
si illude ancora.
Poi il Tempo muore
insieme all’acqua ferma
all’ultimo battere d’ala
di una gazza.
C’è una polifonia
nella palude
un dolce scivolare nell’oblio
i ricordi perdono gli artigli
nel pensiero ovattato
e anche il verde
trova letti di fango
in cui placarsi.
Aspetterò il sonno
fra argini di nebbia.

Anna Murabito      annamurabito2@gmail.com

PALUDIultima modifica: 2024-02-24T11:38:27+01:00da helvalida
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