RICORDI D’IRLANDA

di Nicola De Veredicis Alcuni anni fa, decisero di costruire un aeroporto a Shannon, Irlanda. Dopo qualche tempo il posto ideale venne scelto, l’aeroporto venne costruito, e cosi’ l’ autostrada per l’ aeroporto. Ma quando gli operai si accorsero che l’autostrada avrebbe attraversato un piccolo bosco abitato dalle fate, si rifiutarono di continuare. Dunque oggi quell’autostrada fa un largo giro, … Continua a leggere

LA GRANITA

LA GRANITA Mia madre faceva la sua povera magia di zucchero e limone in un cilindro. Girava, girava. La guardavo in silenzio gli occhi colorati da tutti quei giri. Ed il fruscio sul ghiaccio diveniva luna e danza. Si aprivano strade di muschio e di corallo nel cortile. Una fata ubriaca si appoggiava all’albero. Le trottole volavano come le teiere … Continua a leggere

TRE POESIE D’AMORE

   VAI AL VIDEO Musica di Robert Schumann (Quartetto op. 47) TRE POESIE D’AMORE di Anna Murabito SONO QUI All’improvviso ti vedo nitido ed acuto cristallino tra la folla d’ovatta: sei tu lama calamita oro Terra Promessa. Sei l’America. Ed ho le braccia aperte. Ti vengo incontro lentamente accarezzando l’attesa di appoggiarmi al tuo petto di varcare il tuo confine … Continua a leggere

AUTUNNO

tre poesie di Anna Murabito   Novembre 2020 Venne novembre infine, quello delle favole, con i suoi giorni stretti di sale e di fango quando il pendolo canta il requiem alla luce e il malva ambiguo dei tramonti si precipita a morire. Strisce di cielo scuro lugubri ali sfrangiate. Novembre con gli occhi pesti e il cuore gonfio. Strida di … Continua a leggere

TEDESCHI

Quadretti di una esposizione di GIUSEPPE ALÙ  “Tedeschi”, di Giuseppe Alù, innanzi tutto è un libro bello da vedere e da toccare, piccolo da essere contenuto in una mano o nella tasca dell’impermeabile, con una carta solida, una stampa nitida e caratteri non troppo minuscoli. Il sottotitolo, brillante, è una strizzata d’occhio ai musicofili. Diviso per argomenti di piccole dimensioni, … Continua a leggere

FINIS TERRAE

Perdere Voler morire adagiata su un fianco come una barca bretone che diviene relitto a poco a poco. Sentire il legno tramutarsi in muschio affondare nella melma dei fiordi che pure trattiene, remoto, l’odore vivo del mare. Continuare a viaggiare ogni giorno con le maree incatenate alla Luna. Ma non è questo morire. Morire è confondersi: respirare il sale bere … Continua a leggere