AUTUNNO

tre poesie di Anna Murabito

 

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Novembre 2020

Venne novembre infine,
quello delle favole,
con i suoi giorni stretti
di sale e di fango
quando il pendolo canta
il requiem alla luce
e il malva ambiguo dei tramonti
si precipita a morire.
Strisce di cielo scuro
lugubri ali sfrangiate.
Novembre con gli occhi pesti
e il cuore gonfio.
Strida di gabbiani
davanti a un mare nudo
che violenta la costa.
Nel vento la sconfitta degli alberi.
Nella nebbia
l’implorazione dei lampioni.
Novembre.
Una notte maligna
dilatava il buio.
Imperversava un gelo
ancora inesistente.

Solo ieri

Solo ieri il pruno
raccontava storie
tumide e altere
d’ardore, di linfa
di fiori diffusi.
Il malva spumeggiava
sui suoi rami
delirava l’aurora.
Poi il rosso rubino
nell’estate infinita
profumava di vino e di festa
una vacua speranza
di eterno.
Oggi poche foglie
rugginose
appese a un filo.
Girandole straccione,
espongono al sole aguzzino
un’agonia casuale.
Nella stanchezza dispersa
dell’inizio d’inverno
dopo il tramonto
le note di Sibelius
accompagnano
il sonno tremante del passero.

Precipita l’autunno

D’un tratto l’autunno
alza la sua voce piena
e canta
nel raso lucente
delle strade bagnate
nella terra scura
nella bruma che confonde
il crepuscolo.
Resiste il pruno vinaccia
contro un cielo livido
di nuvole rapprese:
un raggio di sole
lo lusinga
di rosso scarlatto.
Resiste il gelsomino
e chiude
a denti stretti
il suo profumo
nelle notti tremanti.
Poi si sente, cupo,
il contrabbasso
e i corni nostalgici
disegnano nell’aria
le note di un eterno requiem:
precipita l’autunno
nell’oro straziante
del glicine
nella vite americana
pazza e munifica
ubriaca di colore.
L’autunno è un brivido violaceo
un pianto in gola
per un amore finito
che si illude ancora
d’arcobaleno.

Anna Murabito     alimarbit@yaooh.com

AUTUNNOultima modifica: 2020-12-14T10:57:42+01:00da helvalida
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6 pensieri su “AUTUNNO

  1. “L’usignolo cantava. Dapprima fu come uno scoppio di giubilo, un getto melodioso di trilli facili che caddero nell’aria come perle rimbalzanti su per i vetri di un’armonica…” Chi è l’usignolo se non tu? E perle sono i tuoi canti dell’autunno. Tutti.

  2. Mi ha colpito soprattutto il Novembre 2020.
    Un novembre inquietante, violento, presago di buio, gelo, morte.
    Di una tristezza non serena, ma minacciosa, devastante.
    Bellissimo, da brividi.

    • A Nicola vorrei dire che le sue sensazioni sono adeguate al momento cui si riferisce il titolo della poesia, “Novembre 2020”, non “Novembre” e basta. Inquietudine, violenza, gelo, morte, sono tutti termini familiari, attualmente. Grazie infinite.

  3. I versi sono talmente belli e incisivi da disegnare dei quadretti.”Un mare nudo che violenta la costa ” “L’implorazione dei lampioni ” “D’un tratto l’autunno alza la sua voce piena e canta”

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