LA GRANITA

cortile 2 Nick (2)

LA GRANITA

Mia madre
faceva la sua povera magia
di zucchero e limone
in un cilindro.
Girava, girava.
La guardavo in silenzio
gli occhi colorati
da tutti quei giri.
Ed il fruscio sul ghiaccio
diveniva luna e danza.
Si aprivano strade
di muschio e di corallo
nel cortile.
Una fata ubriaca
si appoggiava all’albero.
Le trottole volavano
come le teiere di Alice
e Giufà, svagato,
dirigeva il ritmo
della mia favola.
Mia madre girava, girava.
Il suo mistero diveniva denso.
Sollevava gli occhi per sorridermi.
Aspettava un sorriso.
La granita tra noi.
Ne vuoi un po’, anima mia?
Scuotevo la testa
paga del viaggio.
Povero,
vorticoso bisogno d’amore.

Bambina Nick (2)

THE GRANITA

My mother
used to make her poor magic
of sugar and lemon
inside a cylinder.
She turned and turned.
I looked at her in silence
my eyes colored
by all those turns.
And the rustle on the ice
became moon and dance.
Roads opened up
of moss and coral
in the courtyard.
A drunken fairy
leaned against a tree.
The tops were flying
like Alice’s teapots
and Giufà, distracted
was directing the rhythm
of my fairy tale.
My mother turned and turned.
Her mystery was becoming dense.
She raised her eyes to smile at me.
She was waiting for a smile.
The granita between us.
Do you want a little, my soul?
I shook my head
Satisfied of the travel.
Poor,
whirling need for love.

(traduzione di Nicola De Veredicis)

Anna Murabito

alimarbit@yahoo.com

LA GRANITAultima modifica: 2020-12-26T15:56:32+01:00da helvalida
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2 pensieri su “LA GRANITA

  1. Una poesia leggiadra, genuina, leggera come una farfalla della valle di Rodi.
    Una bambina già adulta, che vive in un mondo obbligato che attenta segue il movimento della madre che sa di ghiaccio e limone.
    Una maga , dice la poetessa.
    Attorno tutto gira con il moto della madre. tutto diviene danza e rufoli di colori e armonie e tutto si colora di corallo e il povero cortile risuona di nuova luce, in una danza vorticosa di un circo poverello. E giufa è presente con la sua goffagine infantile,amico delle favole antiche, mentre il mistero della granita è compiuto. Ne vuoi un po’ ,anima mia? Un lieve segno della sua testolina, nel segno del pensiero, già questa offerta sorridente e piena di amore la ha appagata.
    Una lieve farfalla che vola in questa dimensione di voglia di affetto e di nostalgia.
    Magnifica idea di corredare la poesia con foto piene di significati, di memorie , di ricordi di emozioni irripetibili e irripetite.
    Il cortile così vero, vissuto, familiare e quella della piccola mambina -farfalla della valle incantata di Petaloudes, .
    Così la poesia è completa, vera , vibrante , come la musica che corona i quadri di una Esposizione di Musorgskij. Complimenti e grazie, Profsoressa, per queste perle di gioia che crea, direttamente dalla Sua anima.

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