IL BIANCO E IL NERO

in margine all’articolo “Barocci”

Il bianco e il nero. C’è tutto un mondo che contrappone due artisti grandissimi: Federico Fiori, detto il Barocci, e Michelangelo Merisi, il mitico Caravaggio.

Conoscevo solo quest’ultimo, potente, trasgressivo e suggestivo, lui stesso un irregolare rissoso, perseguito per aver commesso un delitto, morto nell’angoscia e nella disperazione. Un genio. Conoscevo le sue figure che escono dalle tele e camminano con noi, condividono anacronisticamente la nostra vita e per sempre la vita di quelli che “sentono” l’arte più che disquisire di essa. Le Madonne corporee, con i seni turgidi, e forse dedite all’amore prezzolato; i bambini a cui si darebbe un tenero pizzicotto e di cui si stimolerebbero le risate innocenti e incontrollate, come ho visto fare a molte giovani madri ingenue e felici. I piedi sporchi in primo piano e la strana forza d’attrazione di un personaggio venuto da una favola che in un fascio di luce entra in una taverna e col dito dice “tu”. Conoscevo il nero.

Non conoscevo l’altro lato di questo processo di umanizzazione del divino nell’arte, il lato gentile e tenero. Il lato bianco. Non conoscevo Barocci.

Me lo ha fatto conoscere Giancarlo Alù, con le sua descrizione rispettosa  e sommessa, quella di uno studioso che riconosce l’arte e ne è permeato, quella di un uomo che si commuove ed è sopraffatto dalla sua stessa commozione, fino a pensare ai suoi figli, fino ad abbassare la voce. È una comprensione dell’umano che arriva alle ossa, una sorta di incantamento laico che sfiora il mistero del divino. È vedere l’esaltazione di ciò che l’uomo ha di meglio dentro di sé: la pietas, il rispetto, la compostezza, l’armonia.

Posso solo esprimere la mia meraviglia di fronte a questa immersione, a questa singolare compenetrazione, al tono di culla, di tenerezza e di preghiera che emana dalla sua narrazione.

Anna Murabito     alimarbit@yahoo.com

IL BIANCO E IL NEROultima modifica: 2021-01-10T11:00:21+01:00da helvalida
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Un pensiero su “IL BIANCO E IL NERO

  1. Dici bene. E’ proprio vero. Giancarlo Alù non solo è un esperto di cose d’arte (da una vita frequenta giardini delle delizie), ma è anche un appassionato, anzi un innamorato di tutto ciò che si stacca dal quotidiano e
    sale a livelli alti. Ha una sensibilità che va oltre il normale e vede e sente cose e vibrazioni che spesso sfuggono e si perdono. Ricchezza d’animo.

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