di Nicola De Veredicis
EASTERN TRANSVAAL E KRUGER PARK
KRUGER PARK
Il Kruger National Park, uno dei parchi naturali più grandi del mondo, si trova a 350 km a nord-est di Pretoria. Misura circa 20.000 chilometri quadrati, più o meno la grandezza della Toscana.
Venne creato verso la fine dell’‘800, isolando una parte di Africa, recintandola e non permettendo che la civiltà moderna vi entrasse. La caccia vi è vietata, e il bracconaggio viene severamente punito.
Nel parco tutto è esattamente come milioni di anni fa. La natura vi regna sovrana, in tutta la sua bellezza, poesia e crudeltà.
All’interno del parco sono stati creati alcuni accampamenti, ai quali è possibile accedere per mezzo di una rete di stradine, molte delle quali asfaltate. È severamente vietato uscire dalla vettura.
Alcuni anni fa un mio collega di lavoro, mentre percorreva in auto una di queste stradine, vide in lontananza un magnifico branco di antilopi impala. Decise di fotografarle, ma l’erba era troppo alta. Si guardò intorno, uscì furtivamente dall’auto, scattò, rientrò e tornò a casa tutto felice. Quando però fece sviluppare la foto (a quel tempo non c’erano i telefonini), la stampa rivelò, oltre al branco di antilopi, anche la presenza tra l’erba di un magnifico leone, a pochi passi da lui.
Il sogno di tutti i visitatori del Kruger è di riuscire a vedere, nel corso della loro visita, i “big five” (i cinque grandi): leone, elefante, bufalo, leopardo e rinoceronte.
Ma è possibile fare scoperte più piccole, anche se non meno intense. Una mattina (erano circa le sei) percorrevo una delle stradine del parco quando, su un ramo proprio sopra la mia testa, vidi un uccelletto, un Lilac breasted roller (in italiano “Ghiandaia dal petto lilla”). Era di una bellezza impressionante, colpito dai raggi radenti del sole di primo mattino. Indimenticabile.
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EASTERN TRANSVAAL
È la zona compresa tra Pretoria e il Kruger Park. Zona montuosa, ricca di boschi, laghetti e cascate.
God’s window
Uno dei punti più panoramici è la “God’s window” (La finestra di Dio), dove la vista spazia per decine di chilometri.
Un altro panorama spettacolare è quello delle “Three rondavels” (Le tre capanne):
Three rondavels
Questa è anche una zona di baobab, alberi millenari giganteschi. Questo è uno di essi, dichiaratamente l’albero più grande del mondo (46 m di perimetro). Mia moglie, al confronto, sembra una formica.
Nicola ci porta di nuovo nel “paradiso” del Sudafrica con un bel documentario riscaldato dal racconto di esperienze personali. Narrazione semplice, essenziale, sintetica. Immagini suggestive. Un articolo balsamico.
Interessante conoscere una parte della terra così lontana da noi. Storie e luoghi affascinanti. E poi immagini stupende! Gloria al fotografo!
Grazie Giuseppe.
Gloria al fotografo…. che non sono io (tranne due o tre foto). Pero’ so scegliere bene, dai.
Un grazie sentito a Nicola che con i suoi racconti dell’Africa ci ha avvicinato ad una terra davvero meravigliosa e capace di ammaliare.
Grazie Ivana. Devo ammettere che adoro l’Africa, nonostante tutte le sue peculiarita’ e incongruenze. E le violenze e i soprusi che ha dovuto e deve ancora subire, spesso ad opera degli africani stessi. Ma di cio’ mi riservo di scrivere in seguito. L’Africa e’ ancora un mondo (quasi) incontaminato, vicino alla natura e alle sue leggi.