LA NOTTE MUORE

una poesia di Anna Murabito

 

L’alba si muove impercettibile
nel respiro chiuso della notte.
Le stelle sono stanche
ed anche il gufo vorrebbe riposare.
È ancora buio
ma nelle grandi reti già balena
l’argento dei pesci.
Poi la finestra emerge
nella parete nera
ed è più che un sospetto.
L’alba precipita sul mondo
appena nato
rivela le case ed i lampioni
trema nelle foglie degli alberi.
Sulla palude livida
la corsa delle anatre
traccia strade bianche
il canto della tortora
si sente fino al mare
e nelle piazze arriva
il verso del gabbiano.
Mentre il cielo accende di blu
le acque spente,
la notte si consuma.
Le sue ali nere
di farfalla sfinita
sembrano divenute di cristallo.
Ricorda i sussurri e i mormorii;
i silenzi dei deserti,
immensi; la Luna irraggiungibile.
Pensa al profumo della magnolia
ed al riposo della prima neve.
Ragnatele di seta trasparente
la costringono
in un chiarore velenoso.
Presto un barbaro sole
allungherà raggi invadenti
sull’acqua ambigua dei porti,
si abbatterà sui campi indifesi
fin dentro il cuore dell’erba secca.
Quel sole che ritaglia le ombre
asciugherà i dubbi della notte.
Ora l’aurora
straripa di promesse.
La notte si copre il capo
come un condannato.
Agonizza, ignorata,
in una trappola di luce.

Anna Murabito      annamurabito2@gmail.com

LA NOTTE MUOREultima modifica: 2022-12-31T17:55:24+01:00da helvalida
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4 pensieri su “LA NOTTE MUORE

  1. In questi versi c’e’ un incredibile cambiamento di ruoli. In genere la notte e’ nera, cattiva e minacciosa, e finalmente all’alba con sollievo di tutti nasce il giorno, portatore di luce, di benessere e di vita. Si pensi, ad esempio, a “Una notte sul monte Calvo” di Mussorgsky. Tutti i poeti hanno celebrato la sconfitta della notte: Shakespeare, Pascoli, Dickinson, Eluard, Eliot…
    Qui invece i ruoli sono invertiti.
    Qui l’alba traditrice si muove impercettibilmente per uccidere la notte. E poi esplode, con l’argento dei pesci nelle reti, e la natura che saluta il giorno. E la notte, poveretta, e’ vinta. Ricordando con nostalgia il suo regno: l’immensita’ dei deserti, la luna lontana, il profumo della magnolia. Il suo romanticismo, la sua nobilta’. Adesso il chiarore e’ velenoso, e il sole e’ barbarico. Non c’e’ scampo. La povera notte agonizza e muore.
    Alida, non voglio osannarti ma lasciami dire solo questo: inusitata e stupenda.

    • Mi è particolarmente gradito questo commento di Nicola. Acuto come al solito, ricama sull’argomento e aggiunge spunti e divagazioni culturali. Inoltre è generoso. Il che non guasta, dopo un anno duro per tutti e così povero di doni e gratificazioni. Mi ha dato la conferma di un ottimismo che non cede: poter comunicare con le parole. Grazie.

  2. Cara Anna, Nicola ha bruciato ogni altro commento e devi accontentarti di una citazione di Robert L. Frost.
    ” La poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole ” .

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