RICOCHETS

Un giorno passeggiavamo in un bosco e avemmo la sorpresa di trovare un piccolo stagno. Veramente poetico. Silenzioso, circondato dagli alberi, con qualche pianta acquatica ai bordi, sembrava messo lì da uno scenografo. Valerio, come altre volte inaspettatamente bambino, ne approfittò per lanciare un ciottolo rasente alla superficie e vedere quante volte riusciva a farlo rimbalzare, prima che si inabissasse. Poi, con la sua mania delle lingue, mi spiegò che in francese, con quel sasso, faceva dei “ricochets”. Dei rimbalzi, dissi io. Ma no, replicò lui: i ricochets sono proprio i rimbalzi sull’acqua, non dei rimbalzi qualunque. E continuò ancora un po’ con quei rimbalzi non qualunque. Mentre io, chissà perché, ero indotta da quei salti a ripensare alla mia vita. Anzi, alla vita di tutti. Un avvenimento ci sembra quello definitivo e poi invece rimbalziamo al seguente, ma neanche quello è il definitivo e quando forse ci stiamo chiedendo quale sarà il prossimo, non c’è nessun prossimo rimbalzo. Il gioco è finito.

– Che hai? – mi chiese Valerio. – Sembri improvvisamente triste.

– Triste? No, è che questo è un bel momento e fugge via. Fra poco non sarà che un ricordo.

– Basta accarezzarlo. Non ti ha insegnato niente, Proust?

– Lo dici tu a me, tu che lo consideri il campione delle inutili minuzie?

– Accidenti, hai ragione, – concluse sorridendo lui. – Proust non basta. Forse è meglio riprendere la passeggiata. Tanto lo sappiamo entrambi che tutto deve morire, anche i ricordi.

– Ma quello dei ricochets è carino. Lo accarezzerò per un poco.

Anna Murabito     alimarbit@yahoo.com

RICOCHETSultima modifica: 2020-11-20T10:53:35+01:00da helvalida
Reposta per primo quest’articolo

5 pensieri su “RICOCHETS

  1. Possiamo venir derubati di molte cose, ma non dei nostri ricordi. Possiamo farli rivivere quando vogliamo fino a quando non ce ne andremo portandoli con noi.
    Molto bello anche ” Verso la Bretagna”.

    • Grazie molte, Carlo. Con piacere vedo il tuo nome sul mio blog. Fra qualche giorno posterò anche “Verso la Bretagna”. Sto cercando qualche foto da inserire fra le centinaia che ho fatto negli anni. A presto.

  2. Racconto stupendo, ha l’essenzialita’ e la poesia di un Haiku giapponese.

    La vita e’ fatta di rimbalzi, e dopo l’ultimo rimbalzo il sasso inevitabilmente sprofonda. Ma mi piace immaginare un sasso fatto di plastica, il quale dopo l’ultimo rimbalzo resta a galla. Cosi’ i ricordi non morirebbero mai.

  3. Mi piace molto il paragone tra i rimbalzi del sasso sulla superficie del laghetto e quelli che si verificano nella vita.Il racconto induce alla riflessione .

I commenti sono chiusi.