UNA POESIA

di Anna Murabito

VAI AL VIDEO

Musica di J.S.Bach: dal “Concerto per due violini e orchestra”

Eros Velasquez

EROS

Al Nord ricordo pomeriggi chiari
con il sole alle spalle,
carezza prolungata
lungo vie infinite,
nuvole d’argento lucido
con un orlo d’oro
spettrali e abbacinanti
dopo i temporali:
affreschi vivi
sulle pareti dei miei giorni.
E piogge di cristallo,
balsamo odoroso
che la terra attende.
Aspirando il profumo
verde d’incenso
delle tuie grondanti
ho celebrato un rito
mi sono preparata
ad un incontro d’amore
immaginato.
Ho respirato la canzone
lacerante
del vento
la canzone ridente del grano.
E al Sud
quando d’estate
il cielo si perde
di smalto e di stelle
ho guardato il gelsomino
e la magnolia impudica
trafiggere il buio:
melodie pulsanti
subdole stregonerie
di favole orientali.
Sotto la pelle del mondo
Eros dilaga.

EROS

Au Nord je me rappelle
de clairs après-midis
le soleil à mes épaules,
caresse interminable
le long de voies infinies,
des nuages d’argent
brillants
aux bords dorés
éblouissants et sinistres
après les orages:
de vivantes fresques
sur les parois de mes jours.
Et de pluies de cristal,
baume odorant
que la terre attend.
En aspirant le parfum
vert d’encens
des thuyas ruisselants
j’ai célébré un rite
je me suis préparée
à une rencontre d’amour
imaginée.
J’ai respiré la chanson
déchirante
du vent
la chanson riante du blé.
Et au Sud
quand en été
le ciel se perd
d’émail et d’étoiles
j’ai regardé le jasmin
et le magnolia impudique
transpercer le noir:
des mélodies palpitantes
d’obliques sorcelleries
de contes orientaux.
Sous la peau du monde
Eros se répand.

EROS

To the North I remember
clear afternoons
the sun on my shoulders
unending caress
along infinite ways,
clouds of shining silver
with a golden rim
ghostly and dazzling
after the storms:
living frescoes
on the walls of my days.
And crystal rains
fragrant balm
that the ground awaits.
Breathing the perfume
green of incense
of the dripping thujas
I have celebrated a rite
I have prepared myself
for an imagined
love meeting.
I have breathed
the lacerating song
of the wind
the laughing song of the corn field.
And to the South
when during summer
the sky gets lost
of enamel and stars
I have seen the jasmine
and the shameless magnolia
transpierce the dark:
pulsating melodies
devious witchcrafts
of oriental fairy tales.
Under the skin of the world
Eros overflows.

(Traduzione di Gianni Pardo)

Anna Murabito     annamurabito2@gmail.com

UNA POESIAultima modifica: 2021-03-11T07:40:30+01:00da helvalida
Reposta per primo quest’articolo

11 pensieri su “UNA POESIA

  1. E’ opinione comune che la traduzione di una poesia è paragonabile alla donna:
    infedele se bella
    fedele ma brutta.
    In questo caso, io resto ammirata dalla traduzione in francese , fedele e bellissima.
    Santuzza

    • Non so giudicare per l’inglese, ma per la traduzione in francese sono d’accordo con Santuzza. Grazie infinite.

  2. “ho guardato il gelsomino / e la magnolia impudica / trafiggere il buio” basterebbero queste tre righe (i gelsomini vibranti e la magnolia, la donna del quadro…) per portare i versi in regioni ormai non più frequentate. Il bello classico è un ricordo e quando affiora va raccolto e protetto dal vociare supponente. Tutte le composizioni di Anna Murabito lo cercano e lo trovano. La vera poesia senza tempo. La sua.

    • Questo post, e il video allegato, sono frutto di un azzardo: il mio amico Carlo Casagni ha osato scegliere la musica di Bach, io ho osato scegliere l’immagine della Venere di Velasquez.
      Se qualcuno ha anche letto i versi, è il massimo che si possa sperare. Grazie a Giuseppe, sempre gratificante.

  3. Ho ricevuto una mail di Giancarlo Alù sulla poesia “Eros”.
    La pubblico con un certo imbarazzo, sperando di meritare un quarto degli apprezzamenti che mi rivolge.
    Voglio rendere omaggio a Giancarlo per le sue intuizioni artistiche, che hanno un valore in sé, anche al di fuori dell’opera esaminata.

    Commentare la poesia dell’Anna….Come si può commentare il profumo di una gardenia all’ombra luminosa di un giorno di primavera, o quello del gelsomino siciliano in una notte estiva stellata.
    Non si può commentare neanche un concerto di Vladimir Horowitz quando interpretava Schumann e sembrava non toccare i tasti del piano, come faceva anche Errol Garner.
    Due semidei, due mondi distanti culturalmente eppure così vicini nell’armonia e nella luce della loro Arte che ricordano le sensazioni che emanano da un attenta ermeneutica della poesia di Anna Murabito.
    Ho riletto la poesia “ Eros” molte volte, anche le sue traduzioni. e ogni volta ho avvertito un caleidoscopio di emozioni. Anna, per rimanere nel campo musicale, dà alle sue poesie un ritmo che esula dalle regole della metrica letteraria. I lemmi sembrano danzare, eleganti, vorticosi, ma seguono i battiti del cuore e, proprio come le note musicali, penetrano dentro l’anima e quindi nel cervello del lettore. Le sue poesie, e in particolare questa, sono dei pentagrammi le cui note si avvertono in una progressione emotiva ed esaltante. Per un commentatore è difficile trovare aggettivi appropriati che non siano i soliti ormai logori dall’uso eccessivo. Questo delicato ermetismo che è il segno vitale delle sue opere, offre una magica varietà di interpretazioni, come si è detto, che colorano l’immaginazione del fruitore, con questa polisemia dei simboli espressi.
    E il segreto per apprezzare a pieno la poetica di Anna Murabito, è quello di abbandonarsi all’ascolto non tanto di una ricerca semantica dello scritto, quanto , come per i due pianisti da poco menzionati, quello di recepire metafisicamente l’armonia prodotta dai tasti appena sfiorati .
    ” Al Nord ricordo pomeriggi chiari, con il sole alle spalle carezza prolungata…” Con il sole alle spalle, non sulle spalle, e il sole la carezza, con delicatezza e amore a lungo. Da far venire brividi alla schiena….
    ” Nuvole d’argento lucido con un orlo d’oro”… questa immagine pittorica è visiva oltre che intuitiva ….” spettrali e abbacinanti dopo il temporale. ” Ciò è una trasposizione fisica , in cui il lettore si vede, materialmente in questa localizzazione emotiva. L’ abilità dell’Anna di aprire e chiudere l’anima e riaprire contemporaneamente per pochi istanti gli occhi del fruitore, crea una forma cinetica sensibilissima che è veramente trascendente.
    Rimanendo metaforicamente sempre nella scena umida e vibrante “E piogge di cristallo balsamo odoroso che la terra attende”, Anna ora vola sollevandosi dalla terra e penetrando, con gli occhi chiusi, in un’altra dimensione : “Aspirando il profumo verde d’incenso (reale il colore del profumo dell’incenso che non può essere altro che verde), delle tuie grondanti ho celebrato un rito e mi sono preparata ad un incontro d’amore immaginato.” . Note altissime, battiti delle vene sulle tempie, attimi di attesa impaziente, che preludono ad una gioia, ad una visione metafisica della spiritualità corporea come davanti ad un’opera di Kandinsky. ” Ho respirato la canzone lacerante del vento la canzone ridente del grano” questa immagine è stata formata con una spatola e colori densi.
    ” E al Sud quando d’estate il cielo si perde di smalto e di stelle, ho guardato il gelsomino e la magnolia impudica trafiggere il buio” : ancora una vitale trasposizione di scenario in cui il cielo assume una figurazione di smalto e di stelle che finalmente appaiono, visione robusta alla Guttuso, dai colori luminosi e forti tinte separate e nello stesso tempo fuse in un abbraccio saldo e passionale.
    ” melodie pulsanti subdole stregonerie di favole orientali” ecco come tutto ora e’ pervaso da un vitalismo di Nietzsche o di D’Annunzio, una vibrazione vivificatrice che ogni singola parola esprime in maniera libera dal significato ultimo della frase : Melodie, Pulsanti, Subdole, Stregonerie, Favole, Orientali . Parole e aggettivi insieme senza coesioni verbali né corredati da punteggiature ma di grande effetto emozionale, quali tessere di un mosaico bizantino. Un concerto in cui i musicisti suonano ognuno una frase differente dagli altri, ma che insieme formano l’armonia della composizione. E’ questo il senso dell’Eros, della vitalità, che “dilaga”, come un’ alta marea incontrollabile e assolutamente naturale …” sotto la pelle del mondo”….lì dove si trova un coacervo di capillari, di arterie, di gangli nervosi nei quali scorre il sangue, la vita che vuole essere attiva, presente, un inno all’Amore.
    Ancora una volta Anna Murabito ci dona una gemma poetica straordinaria per la sua capacità espressiva, genialmente stimolante e culturalmente significativa.

  4. Ho letto la critica di Giancarlo Alù alla poesia EROS e ho provato una sensazione di felicità.
    Sentire, gustare, comunicare. Questo ha saputo fare Giancarlo con semplicità e efficacia.
    Avere avuto la consapevolezza che la poesia è stata “vissuta” tanto intensamente, analizzata e apprezzata, mi ha dato una grande fiducia: esiste una persona, non so chi sia , ma esiste, capace di dire ciò che io ho sempre pensato delle poesie di Alida, mostrando la sua cultura ( di lui) eius, mi pare di ricordare, e non lesinando elogi precisi e giustificati , oltre che competenti.
    Non posso aggiungere altro, se non che ho ammirato e ammiro tanto le poesie di Alida da avere desiderato e desiderare di impararle a memoria, per recitarmele nei momenti di quiete ,quasi piacere e nei momenti di dolore, quasi rifugio.
    Santuzza.

  5. Perbacco, Santuzza! Che sensibilità e tenerezza di cuore. Complimenti !.Poche righe ma grondanti di acqua pura dei ruscelli delle Dolomiti. Quelli che quando ci passi vicino o addirittura sopra, ( non tanto dentro) ti viene l’impulso di chinarti a bere usando le mani a coppa, anche se non hai sete. Giusto il sommesso gorgoglio ti dà un senso di pace, di silenzio, di pulizia interiore, di freschezza della Natura. ed è allora che si comprendono i poeti , e le poetesse, della classicità greca . Questa è la sensazione che ho ricevuto leggendo il suo (di lei , eius va bene per tutti, lui lei esso. ma si potrebbe anche intendere in maniera differente , basta usare le maiuscole : leggendo il Suo , di Lei e vale anche per il maschile, lui, più diretto e personale oltre che rispettoso, che potrebbe diventare molto più casual e americanofono usando semplicemente il tuo , di te.). Ma a parte questa digressione semiseria, il Suo scritto così conciso, e chiaro avrebbe diritto di essere incisa in una targa marmorea, se non altro per far ricordare che esistono persone come Lei, la cui anima vibra ad ogni alito di vento fresco nella calura estiva. Brava. G.C.A.

  6. Santuzza e Giancarlo sono persone fornite di fine sensibilità e non mi meraviglia che trovino punti d’incontro e occasione di dialogo. Sono lieta che questo avvenga nel mio blog. Un grande abbraccio ad entrambi, che mi gratificano al di là dei miei meriti.

  7. Finito per caso in un’altra parte del blog, ho letto, sempre di Giancarlo Alù, ancora un commento sul post “Eros”.
    “Bach é troppo barocco”, dice Giancarlo, e il brano scelto “ha riverberi di romanticismo ante litteram”: non si adatta quindi alla poesia Eros, che esprime uno spirito vitalistico. Mi permetto di non essere d’accordo. Sarà vero quello che Giancarlo Alù dice ma Bach, per me, sfugge anche alla legittima contestualizzazione storica. È spesso pura bellezza e si presta perfino a divagazioni jazzistiche. La musica è astrazione e solo arbitrariamente la associamo a stati d’animo o a fenomeni naturali.
    Anche la vera poesia è fuori del tempo. Davanti ad Alcame e Saffo le classificazioni ci sembrano sovrastrutture e recentemente ho letto una poesia di Properzio (propostami da Giuseppe) che sembrava scritta da un poeta romano sì, ma del 2000. Piangiamo ancora oggi sulla sorte di Ettore, e ci tocca nel vivo, nel “Giulio Cesare” di Shakespeare, lo scambio di battute tra Bruto e Cassio: “Dammi la mano; “Ti do anche il cuore”.
    Sono d’accordo con Giuseppe, al di là del fatto che attribuisca alla poesia di Anna Murabito, troppo generosamente, la qualità di poesia senza tempo.

  8. “é un amore impossibile” – mi dici
    “é un amore impossibile” – ti dico.
    Ma scopri che sorridi se mi guardi,
    e scopro che sorrido se ti vedo.
    “Di notte” – tu confessi – “io ti penso… Ti
    penso giorno e notte, e mi domando se stai
    pensando a me, mentre ti penso.
    … La società, le regole, i doveri… ma tremi
    quando stringo le tue mani”.
    “Meglio felici o meglio allineati?”
    -Ti chiedo. –
    E il tuo sorriso accende il giorno, cambiando
    veste ad ogni mio pensiero.
    “Questo amore è possibile” – ti dico.
    “Questo amore è possibile” – mi dici.
    Sesto Aurelio Properzio (47 a.C. – 14 a.C.)

  9. Tornando ad “Eros” della Murabito, mi complimento con Giancarlo per l’analisi stretta e sottile che ha fatto della poesia esaltandone in vari toni la qualità e il pregio. Ha posto la composizione in un contesto vasto e articolato musicale, pittorico e psicologico davvero straordinario. Uno commento simile è difficile da trovarsi. Sono felice per la Murabito per essere stata così compresa e per il Giancarlo per averla così compresa.

I commenti sono chiusi.