LEGGEREZZE

Ispirate a Chagall, tre poesie di Anna Murabito

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linum azzurro

fiori azzurri 5

Sognando con Chagall

L’erba era alta
come un campo di mais,
profumata di pioggia.
Avanzavo
fendendo nastri di menta,
chiome di alghe marine.
Chagall mi sorrideva:
volavano per me
mucche e narcisi.
Gli sposi passeggiavano nel cielo
abbracciati alla Torre Eiffel
violinisti vagavano sui tetti
come passeri verdi.
Senza l’ingombro del pensiero
senza presenze oscure
bevevo effervescenze blu
mangiavo profumo di gardenia
mi vestivo di smalti
e trasparenze.
E sognavo colori ultraterreni.
Lontane
le parole intrise di sale.
La solitudine
aveva chiuso le ali nere
e languiva in disparte.
Il tempo girava
su una giostra gentile,
scendevano le stelle
fino a sfiorarmi, languide,
ed il sole era un fiore con il gambo.
Immersa in un piacere sconosciuto
nuotavo nel mio sogno
e non volevo uscirne:
volevo ancora vedere
le cupole a cipolla
sbocciare come rose
nell’azzurro;
salutare ancora gli sposi
con la mano.

lobelia viola

Vorrei un amore

Vorrei un amore
da quattrocento metri
con corsie definite
infrazioni, squalifiche,
ostacoli saltati
con disinvoltura.
Un amore che scivola
sulla peluria bionda
della pelle estiva;
su un’inflessione di voce
presto dimenticata;
sul fatuo pantografo
di uno sguardo da aperitivo.
Su volatili lacrime d’addio.
Un amore color pastello,
malva, lilla, viola chiaro,
da spalmare, leggero, sulla vita
dimenticando il peso
del rosso e del nero.
Un amore impressionista
come la musica di Debussy
che mi descrive un mare
senza sale.
Un amore alla Chagall
che mi faccia volare
indenne e colorata
col gallo blu e le stelle.

fiori azzurri 7

Sorrisi

Ci sono sorrisi che si perdono.
Quelli labili,
bianchi
come bugie innocenti.
Quelli velocissimi
che lampeggiano
nell’attimo fuggente.
I sorrisi effervescenti delle feste
impigliati al riflesso
dei bicchieri
e poi scie di sorrisi
rivolti a qualcuno
che già si allontana:
code d’amore
inesitate.
Vagano sospesi
per un tempo incerto
prima di svanire
come un canto remoto.
Qualcuno,
forse solo al mondo,
li raccoglie con un retino fine
li intreccia
con l’oro e con la seta
li accende di notte
quando fa buio.

fiori azzurri 1

Anna Murabito     annamurabito2@gmail.com

LEGGEREZZEultima modifica: 2021-07-28T14:29:42+02:00da helvalida
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5 pensieri su “LEGGEREZZE

  1. Stato di grazia, questo della Murabito. Come da una fonte inesausta, fantasmagorie rampollano senza tregua lanciando con apparente facilità immagini, sensazioni, colori. Chagall risveglia cose proprie della poetessa. Che non si propone di tradurre in parole i sogni del pittore, ma veste quei sogni di suggestioni le personali. Andrebbe segnalato ogni verso che insegue il precedente con la “leggerezza” di un filo di zucchero. E tutti si susseguono “senza l’ingombro del pensiero senza presenze oscure”, e ci ricordano che la poesia deve essere solo goduta, che non è ancella del vero, del giusto o del buono. Queste due liriche vanno lette e rilette perché possano essere recepite appieno le mille sfumature di una fantasia incredibilmente ricca. Come scritte in un vibrante dormiveglia.

  2. Quale abilità ha Alida nell’esprimersi! E quale appagamento ha chi la legge!
    Alida non scrive solo per sé, come si dice facciano i poeti. Scrive perché si sente compresa, ammirata . E’ sicura del godimento di chi la legge.
    Leggo Alida, e le sue sensazioni diventano le mie sensazioni . Ed è quasi musica.
    É anche indagine, analisi, in un crescendo di spessore dell’IO, in una sua evoluzione, che lo porta a potere vivere anche in solitudine, fortificato dall’apprezzamento di chi si arricchisce comprendendolo.

    Quale abilità ha Giuseppe nel commentare, nell’indagare, nel capire. La sua cultura arriva , con semplicità e competenza, a dire parole precise che inducono a pensare che non soltanto la poesia è godimento dell’animo, anche la critica lo è, quando è arricchita dalla sensibilità di chi la fa.
    Santuzza

  3. Queste tre poesie di Anna Murabito tramortiscono per la loro qualità. Sono così ricche, e suscitano tante emozioni, che, mentre ringrazio l’autrice, consiglio ai lettori di seguire questa posologia: non andare oltre le tre al giorno. Un animo sensibile non reggerebbe. Parlo per esperienza. Dopo un paio d’ore di bella musica devo smettere, perché la sindrome di Stendhal comincia a divenire dolorosa, l’acido lattico, nei neuroni preposti alla bellezza, mi dice di smettere. E così per le poesie, se sono belle non se ne può fare indigestione.
    Un concetto che mi è caro è contenuto nel manifesto del realismo francese, come interpretato da Théophile Gautier. Il poeta non deve accontentarsi di una qualunque parola, per esprimersi. Non deve cercare un aggettivo, per precisare il senso di ciò che intende. Deve trovare quella parola che da sola esprime il concetto, le sue connotazioni, e la sua bellezza. “Le mot juste, l’unique mot juste”, la parola giusta, la sola parola giusta.
    Anna invece si permette gli aggettivi perché, anche se i sostantivi basterebbero, gli aggettivi vivono di vita e di bellezza propria. Così come un grande compositore dimostra la sua grandezza nella ricchezza della composizione. Non soltanto trova dei temi mirabili, ma anche le variazioni e i giochi dell’orchestrazione, da soli, varrebbero l’ascolto. Non sono eccipienti. L’autore è talmente ricco da poter mettere in un quarto d’ora di musica ciò che Wagner non riesce a mettere in quattro ore di opera lirica.
    Ecco perché la mia posologia ha un senso. Parlo per il vostro bene :-).
    Un grazie a parte va a Carlo Casagni, per la parte tecnica.

  4. Grazie Alida per il triplice godimento visuale, auditivo e spirituale.

    Tre poesie meravigliose. Delle quali la mia preferita e’ la prima, un sogno fantastico intriso di immagini irreali e colori nuovi. Dove neppure i sensi corrispondono a quelli della realta’, il blu viene bevuto, i profumi vengono mangiati, gli smalti rivestono. E l’autrice si muove con agio in questo nuovo mondo, cosi’ bello che non vorrebbe uscirne. Un capolavoro onirico da mozzare il fiato.

  5. Le poesie di Anna sono dei veri “gioielli “che stupiscono sempre per la grande bellezza , l’originalità ,la perfezione e la capacità di esprimere i sentimenti. I suoi versi, infatti , danno vita alle immagini ,arrivano sempre alla mia anima e mi commuovono. Sono poesia pura.

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