SENZA CANTO

tre poesie di Anna Murabito

VAI AL VIDEO

Musica di Samuel Barber: “Adagio” dal Quartetto per archi Op.11

Kenna_PineTreesStudy1WolcheonGangwondoSouthKorea-696x649

Senza canto è la mia voce
ora che non ci sei.
Solo richiami d’ombra
solo l’aspro tessuto
del silenzio.
Percorro
i vicoli ciechi della notte
i luoghi malsani dei sogni.
Mi confondo
nelle insignificanze del giorno
e, opaca, guardo
gli occhi muti
degli uomini che incontro.
Li vedo in fila
rassegnati al volante
inanellare catene
d’insormontabile indifferenza,
edificare contrafforti
di estraneità.
Un’estate intemperante
comprime i miei pensieri
fra un porto
abbandonato dalle navi
e la sagoma nera
di una montagna
condannata al fuoco eterno.

*****

La notte mi guarda
con occhi rotondi
indecifrabili.
Mi aspetta.
Anch’io l’aspetto.
Per allentare
le spire della coscienza
e dipanare la mente
in un bagno di tiepido oblio,
per respingere
immagini tremanti.
Invece,
con la sua indifferenza
di gufo,
lei chiude i balconi della terrazza
spegne le luci del porto
mi toglie le strisce
lunghe sul soffitto
disegnate dai lampioni del giardino.
Sento il tuo respiro
ma tu mi volti le spalle
e percorri cammini diversi.
Copri i miei pensieri
con paramenti di piombo e di viola.
E di nuovo l’ovatta grezza
spegne la voce
ottunde le parole
assorbe lo splendore del cristallo
che illuminava gli abbracci
e apriva trasparenze alla vita.
Di nuovo vorrei nascondermi.
Con i suoi denti di fiera
un amore mi strazia.

*****

Un’alba dopo l’altra,
i giorni si succedono
stenti e prevedibili.
E i tramonti inutilmente fieri
prima di sera spargono
a piene mani
un sangue che non brucia.
La notte macina il suo buio.
Recite.
L’universo indossa le maschere
del nostro teatro.
Tutto affonda
nella tremenda indifferenza
dei tuoi occhi.
Tutto mi sembra inutile:
la notte, il giorno,
il tempo ed il respiro.
Seduto accanto a me
mi guardi da lontano
mentre imploro di svegliarmi
e mi dibatto.
Ho strappato le radici del pruno
per impedirgli di fiorire.

Anna Murabito      annamurabito2@gmail.com

SENZA CANTOultima modifica: 2021-10-17T12:25:55+02:00da helvalida
Reposta per primo quest’articolo

4 pensieri su “SENZA CANTO

  1. Tre bellissime poesie legate tra loro. Poesie tristi, amare, piene di amore deluso per una persona indifferente, forse assente.
    Tutta la bellezza del mondo e’ inutile di fronte a questa amarezza. La quale e’ viva, e reclama il suo diritto di esistere, e nulla puo’ cercare di alleviarla: “Ho strappato le radici del pruno per impedirgli di fiorire”.
    Solo la notte e l’oblio potranno portare sollievo a questo “lutto”, ornato di paramenti viola.

  2. Che cosa è poesia. Pensieri vestiti da sera. Schiocchi di frusta improvvisi che ti colpiscono quando meno te lo aspetti. Sorpresa: meraviglia: emozione. Tutto si trova in queste tre poesie della Murabito. Esempio? “Seduto accanto a me/ mi guardi da lontano”. Magistrale. Inesauribile.

  3. Tre belle poesie che però lasciano l’amaro in bocca, non perché si vuole a tutti i costi l’happy end ma perché la tristezza, l’amarezza dei versi ti avviluppano lasciandoti senza speranza in un “nuovo” domani.

  4. Mai parole sono state tanto intrise, opportunamente intrise, da musica, quanto queste.
    Mai musica è stata tanto avvolta, intensamente avvolta, da parole, quanto questa.

    La tristezza che emana dall’una e dalle altre si veste di bellezza e, lungi dall’immalinconire, invita al godimento che solo l’arte sa dare.
    Santuzza

I commenti sono chiusi.