3 pensieri su “ECHI DI VIAGGIO VOL.II

  1. Ottimo! Questo fine settimana lo dedicherò alla lettura del secondo volume di ‘Echi di viaggio’.
    Buon caldo a tutti!

  2. I resoconti di viaggio un tempo contenevano delle descrizioni che, non esistendo le fotografie, erano insieme inevitabili e inutili. Perché una descrizione, per quanto accurata e lunga, non dice mai quanto una fotografia. Nella nostra epoca viceversa le fotografie si sprecano, e ci sono addirittura persone che, invece di guardare, fotografano. Quasi viaggiassero non per vedere loro, ma per far vedere ad altri.
    Tuttavia un resoconto di viaggio non può e non deve essere una collezione di immagini mute ma la condivisione delle sensazioni e delle riflessioni di un viaggiatore sensibile e avvertito. Quasi si dicesse confidenzialmente al lettore: “Io ho sentito e pensato questo. Forse anche tu avresti avuto le stesse esperienze. O forse altre, e varrebbe la pena di confrontarle”.
    In questi testi di Anna Murabito le fotografie non mancano di certo. Centinaia di bellissime foto, scelte con sapienza e buon gusto, ma non sono l’essenziale. Ciò che è essenziale è la capacità dell’autrice di farci capire ciò che avremmo potuto vivere, andando in quei luoghi; quali sentimenti a volte di incanto, a volte di stupore e a volte persino di indignazione un viaggio può ispirare. Insomma, senza nulla togliere alla ricchezza di una pubblicazione multimediale che offre anche inserti di musica classica, balletti, documentari e canzoni, vorrei sottolineare l’importanza della parola, insostituibile nell’elaborazione di un pensiero che vada oltre la cronaca, nella sottigliezza dell’ironia, nell’allusione colta ed evocativa insieme. Una parola capace di suscitare echi nell’anima, ricordi dietro i nostri occhi. L’unico rischio di un’opera multimediale è che testi di valore passino inosservati per chi è abituato più a guardare che a leggere.
    Dei sei racconti proposti, Istanbul e Rassìa mi sembrano i più brillanti; Francia il più vissuto e commovente, forse anche per la presenza delle canzoni. A rischio di contraddirmi, ho trovato brillante anche l’accostamento di immagini della natura e dipinti dei pittori impressionisti, operazione che solo con le fotografie si poteva fare.

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