MUSICA 2

Lettera a un amico

Dovrei parlarti di Respighi, ma non sono forse la persona più adatta a parlarti di musica: non so suonare, non conosco nessun musicista, non assisto a un concerto da molti anni. Inoltre esula dalle mie conoscenze buona parte della musica lirica, che metto al livello delle belle canzoni napoletane dell’Ottocento. Una volta vista un’opera e assimilate le romanze più famose, non ho mai avuto voglia di rivederla. Inoltre la musica lì è “contaminata” da costumi, danze, scenografie, gesti melodrammatici, appunto, tutte cose che non c’entrano niente. I testi delle opere liriche, poi, sono un oltraggio alla lingua italiana, al buon senso, al buon gusto. A meno di partecipare a un rito collettivo in cui tutti recitano,  compresi gli spettatori. So quanto lontana sono da te (e da tuo fratello) in questo campo.

Però, una volta precisati i miei limiti, devo dirti che la musica è metà della mia vita; è depositata nelle mie viscere e la ritrovo insieme alle cose più profonde e persino inconfessabili. Scorre nel mio sangue. Ogni giorno ne ascolto tre quattro ore e, se mi capita di stare a lungo fuori casa, entro in crisi d’astinenza. Tu ieri ti sei buffamente difeso da cinquanta minuti di musica, io mi farei travolgere volentieri da cinquantamila minuti di musica. Anche adesso che ti sto scrivendo, ho messo “I Pini di Roma”, questa volta in tuo onore.

Certo che Respighi mi piace. La sua è una musica facile, tersa, liquida, mi accompagna mentre scrivo, potrebbe accompagnarmi mentre viaggio, mentre stiro, mentre mi addormento. Non mi inquieta. Nel brano che sto ascoltando riconosco all’inizio la cantilena infantile “O quante belle figlie Madama Dolé”, nobilitata da un maestro dell’orchestrazione qual è lui, e poi è tutto un lento fluire, un abbandono quieto, con stiramenti e insignificanze più vicini a Debussy che ai cupi e densi sbalzi d’umore di Mahler. Dopo cresce, cresce, fino a divenire incalzante, ma senza ansia e tanto meno angoscia. Gioco, pienezza, con un poco di enfasi finale.

Mi piace, ma non me lo porterei nell’isola deserta. Perché le mie tendenze vanno in un’altra direzione. Quand’ero adolescente ho avuto i primi contatti con i grandi e di loro mi sono innamorata per sempre, (ne abbiamo parlato, anche tu hai avuto esperienze simili) ma intorno ai trent’anni ho scoperto la miniera d’oro della musica da camera, la più pura e raffinata, quella che ti succhia il sangue e ti tira fuori le lacrime.

Respighi ricorre sempre nelle tue citazioni musicali, ma non so se questa passione che hai per lui non sia in parte attribuibile all’amore sconfinato che hai per la tua città. Se le più note composizioni di questo autore si chiamassero, che so, “I Pini di Ravenna”, le “Feste di San Pietroburgo” ecc, tu avresti per esse la stessa propensione? E sono convinta che non hai ascoltato le “Antiche arie e danze per liuto”, per quanto limitate alla Terza Suite, che ti ho inoltrato ieri.

Perché? Se ti propongo qualcosa, in musica, è perché vorrei condividere la bellezza. Perché mi dici che non hai tempo? Vorrei capirti. Lo so che vivi “come un pazzo” ma, appena torni a casa, potresti accendere il computer e ascoltare musica mentre fai la doccia, mentre cucini: vivi da solo, non disturbi nessuno. Temi di essere deluso dall’ascolto di nuovi brani?

Mi hai sempre detto che ami i Russi, ma non ti ho mai sentito nominare per esempio Rimskij Korsakov (che pure di Respighi fu maestro) con la sua meravigliosa “Sheherazade”. Perché non ascolti dieci volte di seguito Sheherazade? È musica incantata, senza dolore. Ti piace Caikovskij, immagino. Piace anche a me, più le sinfonie che i balletti, che pure sono dei capolavori, ma non me ne parli mai. Ti piace Borodin. Anche a me. Ma non solo quello arcinoto. Ti ho proposto in passato, per cominciare, un meraviglioso Quartetto n.2, ma non lo hai ascoltato. Ti piace Prokofiev. E qui comincio a non capire. A parte la Prima sinfonia, la Classica, cosa ti piace di Prokofiev? E Shostakovich? A parte un meraviglioso valzer, nobile e popolare, malinconico e nostalgico, cosa può piacerti di Shostakovich? Se ti piace, proponimelo e io l’ascolterò dieci venti volte prima di dire non mi piace, non “una volta” come tu hai fatto con la Quarta di Mahler.

Bisogna ascoltare i brani importanti moltissime volte e conoscerli nota per nota. L’immediato piacere nell’ascolto della musica te lo può dare solo Mozart, ma Mozart è un miracolo, e un solo miracolo. Anche Bach, l’altra divinità, ha bisogno di essere un po’ più corteggiato prima di darsi. Bach richiede una comprensione intellettuale che, dopo, diviene emozione e qualche volta “orgasmo”, come nella Corale della Passione secondo San Matteo.

Veramente questa lettera non segue nessuno svolgimento logico. Va avanti e indietro. Ritornando a Respighi, posso riassumere, dicendoti che è, come tutti sanno, un grande compositore nel senso di “sinfonista”, un gran maestro dell’orchestrazione. A me, (che non sono nessuno, non lo dimenticare) appare coerente e limpido, nel senso di “non ermetico”, moderno senza forzature e senza eccessive rotture, senza crepe che non siano richiudibili. Senza frane. Trova sempre la luce, ma la trova naturalmente, non la conquista, non viene da nessun abisso, non si intravede in lui nessuna conoscenza del dolore che è alla base di ogni profondità di espressione (vedi Schumann che ti annichilisce con un paio di note). È vicino a quella che si chiama musica descrittiva. A me piace, ma mi piace di più la musica “perforante”. Ho inventato quest’espressione un po’ scherzosa in questo momento, per dirti che mi piace essere non accarezzata ma maltrattata dalla musica. Come vuole la mia natura di “eccessiva”. Ancora non ho capito come sei tu in rapporto alla musica. Di sfioro, anche nella musica? ti chiedevo ieri. Voglio solo vivere, mi hai risposto. Mi sento di dirti che vivi meno bene senza musica.

È la ricerca del piacere, quella che mi spinge. Nessun intento moralistico né didattico. Il piacere, ovunque si annidi. E la musica ne è una fonte inesauribile. Anche se spesso è associato al dolore.

Anna Murabito    alimarbit@yahoo.com

MUSICA 2ultima modifica: 2020-08-02T11:23:58+02:00da helvalida
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